Aggiornamento del 14 marzo, 2018

Il PCHR informa che la Corte suprema israeliana “… Dopo aver deliberato, [la Corte] ha deciso di annullare l’ordine temporaneo e restituire il corpo oggi alle 10:00. Il PCHR sottolinea con forza che la politica Israeliana disumana di trattenere le salme di Palestinesi e usarle per scambi non è giustificabile ed è immorale. Esso chiede che si ponga fine a questa pratica, che viola palesemente qualunque valore religioso ed umano, in ogni caso e qualunque siano le circostanze”.

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Rif: 34/2018

La Corte Suprema israeliana ha deciso di restituire il corpo del pescatore palestinese Isma’il Abu Riyalah alla famiglia di Gaza dopo l’annullamento dell’ordine temporaneo di non renderlo. La decisione di restituire la salma è giunta a seguito degli intensi sforzi del Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR), quale rappresentante legale della famiglia del pescatore, affinchè fosse reso il corpo del pescatore Abu Riyalah. Il PCHR ha avviato i suoi sforzi subito dopo l’incidente, avvenuto il 25 febbraio 2018, giorno in cui i tiratori della marina militare israeliana uccisero Abu Riyalah mentre pescava nel mare di Gaza. Avendo contattato l’ufficio relazioni israeliano per conoscere il destino dei tre pescatori a bordo della barca su cui le forze navali israeliane avevano aperto il fuoco, al PCHR è stato risposto che uno dei pescatori era stato ucciso, mentre gli altri due erano stati feriti e successivamente rilasciati. Il 26 febbraio 2018, il PCHR riprese i contatti con l’ufficio relazioni israeliano per ottenere la restituzione del corpo di Abu Riyalah, ma l’ufficio rispose che non gli era stata comunicata nessuna decisione al riguardo. Alla luce di tutto questo, il 27 di febbraio il PCHR inviò una lettera al Pubblico Ministero israeliano, secondo una procedura pre-processuale (cioè prima di presentare appello in tribunale) per ottenere la restituzione della salma del pescatore e consegnarla alla famiglia in modo che potessero darle l’addio e seppellirla nella Striscia di Gaza.

Il 6 marzo scorso, il PCHR ha ricevuto la risposta della Procura israeliana, secondo la quale “il caso del pescatore non presenta le condizioni individuate nella decisione della Knesset presa il primo di gennaio 2017 e relativa alla non-restituzione dei corpi dei “sabotatori” ed al loro mantenimento sotto custodia israeliana. Alla luce di ciò, lo Stato restituirà la salma di Abu Riyalah affinchè sia seppellita nella Striscia di Gaza, 72 ore dopo questa dichiarazione, fatta salva ogni ulteriore decisione del tribunale, contenente un diverso ordine.

Con mossa ingiustificata, l’8 marzo 2018 la Corte Suprema israeliana emise l’ordine giudiziario temporaneo di non restituire il corpo del pescatore Isma’il Abu Riyalah alla sua famiglia a Gaza City. La Corte sosteneva che quest’ordine nasceva da una richiesta della famiglia del soldato Hadar Golden, detenuto dai Gruppi Armati palestinesi nella Striscia di Gaza. La Corte pospose l’esame del caso al 13 marzo. Il 13 si tenne l’udienza presso la Corte ed il Pubblico Ministero israeliano sottopose il suo rapporto alla corte, convenendo che alla detenzione del corpo del pescatore Abu Riyalah non si applicano le norme ed analogie in base alle quali si disponeva di non consegnare i corpi alla parte palestinese. Il pubblico ministero confermò che la detenzione protratta del cadavere era ingiustificata e contraria a tutte le norme e leggi internazionali e che la delibera di trattenere i corpi non trova spazio in simili casi. La risposta della famiglia Hadar, che precedentemente rifiutava di restituire il corpo, fu di lasciare che fosse il tribunale stesso a decidere se trattenere il corpo sia conforme alle regole stabilite dal governo o no. Dopo aver deliberato, la Corte decise di annullare l’ordine temporaneo e restituire il corpo oggi [13.03.2018] alle 10:00. Il PCHR sottolinea con forza che la politica Israeliana disumana di trattenere le salme di Palestinesi e usarle per scambi non è giustificabile ed è immorale. Esso chiede che si ponga fine a questa pratica, che viola palesemente qualunque valore religioso ed umano, in ogni caso e qualunque siano le circostanze”.

Appello Urgente

A seguito dell’attacco da parte delle forze di occupazione israeliane ai pescatori di Gaza di Domenica 25 febbraio, i nostri partner a Gaza, UAWC, lanciano questo appello urgente.

  1. L’Unione dei Comitati del Lavoro Agricolo ed il Movimento dei Contadini Palestinesi lanciano un appello a tutte le organizzazioni internazionali ed a tutti i Comitati Internazionali della Croce Rossa-ICRC affinché assumano le proprie responsabilità per accertare il destino del pescatore: Ismail Saleh Abu Reyala. In questo Appello Urgente, alziamo le nostre voci insieme alla famiglia di Ismail nel chiedere a chiunque possa aiutarci di far conoscere la fine del pescatore Ismail Saleh Abu Reyala.
  2. È un diritto fondamentale della famiglia del pescatore e dei suoi parenti conoscere il destino del proprio caro e, se é stato ucciso, é loro diritto elementare che venga loro restituito il corpo e poterlo seppellire.

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